incontro gioioso tra osservanza e profezia

incontro gioioso tra osservanza e profezia

Presentazione del Signore

 

Letture: Ml 3,1-4; Sal 23; Eb 2,14-18; Lc 2,22-40

 

Il papa Francesco, 3 anni fa, parlava di questa festa come la festa dell’incontro. Gesù va all’incontro del suo popolo, rappresentato da due anziani: Simeone e Anna. Un incontro tra i giovani e gli anziani: i giovani Maria e Giuseppe con il loro neonato e gli anziani Simeone e Anna.

Luca dice per 4 volte, che Giuseppe e Maria vengono al tempio per adempire quello che era prescritto dalla Legge del Signore. Se percepisce, leggendo il testo, che lo fanno con gioia e camminano con gioia nella Legge del Signore. È quello che dice il sal.119: “la tua Legge è la mia gioia o la mia delizia!”

De Simeone e Anna dice l’evangelist che erano giodati dallo Spirito santo. Simeone è un vegliardo simpatico: uomo giusto. Docile alla azione dello Spirito, viveva nella attesa di tener tra le braccia il Messia. Anna era una profetessa e serviva Dio, notte e giorno, con digiuni e preghiere. Insomma, questi due anziani sono pieni di vita. Guardano al futuro. Hanno ancora sogni. Non sono come tanti anziani, acidi, disperati, noiosi. Difondono gioia e serenità intorno a loro. Sono pieni di vita, perché animati dallo Spirito, docili alla sua azione, sensibili ai suoi richiami.

E arriva il momento dell’incontro. Al centro c’è Gesù. È Lui che muove tutto, che attira gli uni e gli altri al tempio, la casa del Padre suo. È un singolare incontro tra osservanza e profezia, diceva el Papa 3 anni fa.

Cosa vuole dirci il Signore in questa notte...a noi consacrati e a voi servitori del Regno come sacerdoti? Prima di tutto che la nostra consacrazione, la vostra ordinazione sacerdotale nasce dell’incontro con il Signore. La fede è questo incontro con il Signore. È Lui che viene a noi, portato oggi da maria e Giuseppe e siamo noi che camminiano verso di Lui, guidati dallo Spirito santo. Ma al centro è Lui...Lui che ci attira al tempio, alla Chiesa, dove possiamo riconoscerlo, accoglierlo e abbracciarlo.

Il Papa parlava di questa festa come l’incontro gioioso tra osservanza e profezia. Mi pare una espressione molto bella per capire tante cose nella Vita Consecrata e nella Chiesa di oggi. Abbiamo bisogno delle due cose: una regola di vita e la forza dello Spirito. Tanti oggi sono allergici alle regole... la regola può e deve vivere insieme alla profezia. Importante è aprirsi allo Spirito. Il problema nasce quando si contrapongono la Legge e la profezia...o quando troviamo giovani che sanno tutto...o vecchi stupidi che non hanno bisogno di imparare nulla. Il segno che la convivenza è possibile lo troviamo nel Vangelo di oggi: è la gioia di osservare la Legge, di caminare d’acrodo con una regola di vita, la gioia di essere guidati dallo Spirito. Mai rigidi, mai chiusi, sempre aperti alla voce di Dio che parla, che apre, che conduce, che ci invita ad andare verso nuovi orizzonti.

 

                              P. Jorge Fernandes